Nuova stampante 3d Anycubic 4max


Dopo un po’ di tempo che ci stavo dietro ho deciso di provare una nuova stampante integrale completamente inscatolata per confrontare la qualità di stampa rispetto ad una Prusa Completamente aperta.
Sono stato piacevolmente impressionato da varie recensioni di questa stampante Anycubic 4max e ho deciso di fare questo investimento devo dirmi veramente soddisfatto.
Allora il Packaging e la confezione era perfetta e tutti i pezzi al loro posto, la precisione con cui con cui sono realizzati e tagliati i materiali è ottima e non si direbbe un lavoro di risparmio.
Un altro punto importante è la facilità di montaggio e in circa tre ore avevo già la stampante montata e con una prova di pezzo stampato un’altra modifica che ho fatto successivamente é stata l’installazione di un LED perché la stampante di suo è molto scura e buia. Diciamo che dopo il montaggio è bastata una minima calibrazione del piatto per avere un sistema funzionante, una parte fondamentale se pensiamo nell’investimento di stampanti è il tempo per cui questa entra in funzione. Non ho ancora scoperto i suoi limiti e la stampa più precisa che ho fatto è stato 0,28 mm.
La caratteristica più importante di questa stampante è la particolarità di avere il piatto fisso che si muove solamente nell’asse Z avendo una struttura rigida questo permette di avere anche maggior peso sulla testina compiendo movimenti precisi e a velocità aumentata infatti da slicer raggiungo facilmente i 100mm/s il fatto di poter contare su una struttura chiusa rende la stampa più omogenea è più veloce nel raffreddamento permettendoci di avere la ventola al 100% per tutta la durata della stampa accorciando il tempo totale di stampa. Inoltre permette di avere più flessibilità sulla temperatura di stampa del Mugello e del piatto stesso.
Io ho stampato vari pla tutti alla stessa temperatura 210 di estrusore e 50 gradi di piatto.
Unica nota negativa il fatto che lo slicer del pezzo campione che ci viene fornito é fatto con uno slicer proprietario a pagamento (simplify 3d), quindi per replicare le stesse performance con gli slicer Open c’è da avere una certa dimestichezza ed esperienza.
Io ho adottato slic3r per la moltitudine di opzioni e setaggi che cura non riesce a dare e una parte di orgoglio italiano.
La vera rivoluzione secondo me sta nella tecnologia del piatto che si compone di un vetro satinato che fa aderire nel 95% delle stampe anche quelle più impegnative.
A breve pubblicherò qualche esempio di stampa che ho realizzato